Alzheimer e igiene orale: c’è un legame?

E’ da tempo che si cerca di rispondere a questa domanda e sono sempre più frequenti e approfonditi gli studi su un possibile legame tra la malattia di Alzheimer e l’igiene orale.
Una delle ultime ricerche fatte sull’argomento è quella del NYU College of Dentistry e Weill Cornell Medicine che ha svolto uno studio su 48 adulti sani e cognitivamente normali di età pari o superiore a 65 anni.

Da questo è risultato che le persone anziane hanno più probabilità di avere accumuli nel loro liquido cerebrospinale del biomarcatore chiave della malattia di Alzheimer, il beta amiloide, anche a causa di una maggiore presenza nelle gengive di batteri cattivi e dannosi rispetto a batteri sani.
La nostra bocca infatti ospita sia batteri nocivi che provocano infiammazione sia batteri sani e protettivi e sembra che sia proprio l’aumento dei batteri cattivi ad essere associato all’individuazione del beta amiloide.
Sembra inoltre che almeno il 70% degli adulti di età pari o superiore a 65 anni accusi un’infiammazione cronica caratterizzata da tasche tra denti e gengive che si allargano e ospitano batteri.
Gli autori dello studio hanno dichiarato che è la prima volta che viene individuata, negli anziani cognitivamente normali, una correlazione tra la comunità batterica dannosa che si trova nelle gengive e un biomarcatore della malattia di Alzheimer.
Hanno anche precisato però che la malattia di Alzheimer è caratterizzata anche da un altro biomarcatore che è la proteina TAU e al momento non è stata trovata alcuna associazione tra questa e i batteri gengivali.
Non c’è quindi ancora una risposta certa alla domanda ma questi ultimi studi forniscono dei dati davvero molto importanti.

Non dimenticare di effettuare le visite periodiche e una seduta di igiene dentale professionale almeno una volta l’anno.

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