Bambini: quando fare la prima visita dentistica?

Per un bambino è bene che la prima visita dentistica non si svolga in un “regime d’emergenza”, per esempio quando il bambino accusa un forte dolore ai denti oppure dopo un trauma in conseguenza ad un capitombolo.

In tal caso, alla paura, allo sgomento davanti al proprio dolore, si aggiungerebbe anche la tensione emotiva di essere trasportato in un luogo sconosciuto, al cospetto di persone mai viste e, soprattutto, dotate di misteriosi strumenti. Non c’è da sorprendersi se molte persone, da quel momento in avanti, non considerano con animo ben disposto la prospettiva di andare dal dentista.
 
È un quadro che per alcuni può sembrare esagerato, ma che in realtà dipinge ciò che frequentemente succede se i genitori non programmano per tempo la prima visita dentistica di controllo del piccolino.
 
Secondo i dentisti, la prima visita dentistica andrebbe effettuata in netto anticipo rispetto a quanto fanno molte famiglie, fissandola per una data attorno ai 4 anni di età (ovvero quando i bambini iniziano ad essere capaci di tenere la bocca aperta per un tempo sufficiente ad un rapido controllo), e in ogni caso sicuramente prima dell’inizio delle scuole elementari.
 
Così facendo la prima visita dal dentista non sarà, per esempio, a causa di un dentino cariato, ma piuttosto diventerà utile per mostrare al bambino com’è fatto uno studio dentistico, chi è il “dottore dei denti”, e familiarizzare con i diversi strumenti che si trovano accanto alla poltrona.
 
Bambini e ortodonzia
 
Nonostante l’Ortodonzia tradizionale intervenga più avanti nella vita (attorno ai 7-8 anni per la cosiddetta “prima fase”) è bene che un bambino faccia una visita ortodontica già 2-3 anni prima. In questo modo l’ortodontista  controllerà la crescita ossea e potrà prevedere quando intervenire senza perdere tempo; nei bambini in età da scuola elementare le ossa del cranio non sono saldate (questo per permettere la continua espansione del cervello) e quindi gli interventi ortodontici correttivi sono straordinariamente efficaci, e soprattutto evitano che i problemi diventino più complessi in futuro.
 
In seguito, quando il bambino sarà ormai un adolescente (scuole medie-superiori) è comune che debba indossare nuovamente l’apparecchio (la “seconda fase”) per allineare i denti, ma aspettare fino a questo punto per visitare un ortodontista vorrebbe poter dire che i problemi che prima erano risolvibili con relativa semplicità ora richiedono cure più lunghe e complesse.
 
Carie: ci sono bambini più a rischio di altri?
 
Dal punto di vista della salute orale, così come gli adulti, i bambini non sono tutti i uguali tra loro. I principali fattori di rischio si riassumono così:
  • La carioricettività ereditaria, cioè il rischio derivante dai geni ereditati. È molto importante che i genitori siano consapevoli della loro salute orale e, se è più cagionevole della media, si aspettino che sia così anche per i figli e ci prestino una particolare attenzione raddoppiando gli sforzi per una corretta igiene orale e alimentare.
  • Il rischio connesso ad una situazione socio-economica svantaggiata della famiglia d’origine, che può comportare la disastrosa combinazione tra una dieta eccessivamente ricca di zuccheri e una scarsa cultura dell’igiene orale da tramandare al bambino.  
Carie dei denti da latte: curarle o non curarle?
 
La carie è una malattia infettiva e tutte andrebbero curate, anche quelle dei denti da latte, ma in realtà spesso i genitori chiedono al dentista di non farlo, considerandola una spesa inutile dato che il dente da latte è comunque destinato a cadere da lì a poco.
 
Diciamo pure che c’è del vero in entrambe le posizioni e che un po’ di ragionevolezza aiuterà a far chiarezza: se effettivamente ci si accorge che il dente cariato cadrà entro poche settimane, l’odontoiatra probabilmente sarà lui stesso a consigliare di non curare il dente e di procedere semplicemente con l’estrazione. Ma se il dentino malato ha ancora del “lavoro” da svolgere, se la sua caduta naturale non è proprio dietro l’orizzonte,  perché non curarlo e privare così il bambino di un dente per i successivi mesi o anni?
 
Tutti denti hanno uno scopo preciso, e averne in bocca il numero corretto è sinonimo di una buona qualità di vita, anche se si è bambini.
 
Inoltre, i denti decidui “indicano la via” per l’eruzione dei  denti permanenti sottostanti, riducendo i casi di affollamento o di denti che erompono dalla gengiva in posizioni, per così dire, eccentriche, tutte cose a cui bisognerà poi porre rimedio con l’ortodonzia.
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