Il Mese della Prevenzione Dentale: la prevenzione fatta a casa.

Le gengive avvolgono le radici dentali, le proteggono e tengono in posizione i denti; sono dunque fondamentali per la salute orale ma, ciononostante, le gengive vengono spesso poste in secondo piano e sottovalutate.

Nel mese di ottobre, in occasione del 42° Mese della Prevenzione Dentale, intraprenderemo un viaggio tra 5 importanti argomenti a proposito di come l'Odontoiatria Preventiva può aiutarci concretamente a vivere meglio e a risparmiare tempo (e denaro) che altrimenti andrebbe impiegato nell’affrontare delle cure dentistiche.

Oggi parleremo di come prevenire le più diffuse malattie gengivali, Gengivite e Parodontite.

Le gengive avvolgono le radici dentali, le proteggono e tengono in posizione i denti; sono dunque fondamentali per la salute orale ma, ciononostante, le gengive vengono spesso poste in secondo piano e sottovalutate. In realtà la salute delle gengive è fondamentale per la salute dei denti, anche se spesso vengono trascurate e si ammalano. Non è un caso se la maggioranza degli italiani (e, in generale, della popolazione dei paesi industrializzati) soffre di una malattia gengivale, sia essa Gengivite o Parodontite. Vediamo ora come distinguere queste due patologie:

Gengivite
Il primo stadio della malattia gengivale è la Gengivite (parola composta da “gengiva” e dal suffisso “ite” che sta per “infiammazione”, quindi Gengivite significa “infiammazione della gengiva”).
 Solitamente le cause dell’infiammazione sono:
  • Insufficiente igiene quotidiana con spazzolino e filo interdentale
  • Disidratazione cronica, cioè si beve poca acqua
  • Dieta che contiene troppi zuccheri semplici
  • Carenze nutritive date dal non mangiare frutta e verdura
  • Frequenti merende tra un pasto principale e l’altro
Questi comportamenti - sia presi singolarmente che in combinazione tra loro -  comportano l’accumulo di una quantità eccessiva di placca batterica che a sua volta causa l’infiammazione delle gengive; infatti la Gengivite, quindi l’infiammazione, non è altro che la risposta immunitaria dell’organismo che cerca di combattere le popolazioni di batteri nocivi.

La buona notizia è che in questo stadio la malattia è facilmente reversibile, sia per merito della pulizia dentale professionale, sia grazie ad un cambio di abitudini personali; entrambe queste cose devono concorrere a riportare in salute le gengive, e ognuna non può funzionare senza l’altra.

Come ogni terapia, essa non può cominciare se prima non si è rilevata l’esistenza del problema, che a volte può presentare una sintomatologia particolarmente subdola per un occhio non allenato. Ecco i sintomi più comuni ai quali stare attenti:
  • Margini gengivali (dove il dente spunta dalla gengiva) più rossi del resto della gengiva
  • Gengive gonfie e morbide (mentre al tatto dovrebbero essere sode)
  • Sanguinamento ripetuto mentre si usa lo spazzolino o il filo interdentale

Parodontite
A cosa servono le gengive? Come scritto poco fa, le gengive avvolgono le radici dentali, ma più propriamente sono il rivestimento dell’osso alveolare, una cresta che emerge da mandibola e mascella e nel quale sono impiantate le radici dentali. Quando l’infezione alle gengive viene lasciata progredire indisturbata, essa scende al di sotto del margine gengivale e comincia ad intaccare anche i tessuti connettivi più profondi, fino a giungere all’osso stesso, che inizia piano piano a distruggersi sotto l’attacco batterico. È in questi casi che si parla di Parodontite, l’infezione del parodonto, ovvero il complesso di tessuti che sostengono le arcate dentarie. La Parodontite purtroppo non è mai totalmente reversibile, e una volta individuata richiederà un terapia a scadenze periodiche e regolari controlli dal dentista che dovrà verificare l’andamento dell’infezione.

Il trattamento più importante per curare la Parodontite è la pulizia dentale profonda, cioè che si occupa delle radici dentali (con il raschiamento e la levigatura radicolare) per eliminare le sacche batteriche e scongiurare la caduta dei denti per mancanza di tessuto di supporto.

I sintomi della Parodontite:
  • Alito cattivo, indice di tessuti orali in stato di grave sofferenza
  • Sensibilità dentale accentuata
  • Denti che improvvisamente iniziano a muoversi (in questi casi la malattia è già molto avanzata)
  • Recessione gengivale
  • Tutti i sintomi della Gengivite, ma più gravi
Come evitare le malattie gengivali?

Ecco i “3 pilastri” della prevenzione di Gengivite e Parodontite:
  • Praticare un’ottima igiene dentale: la base di qualsiasi pratica di prevenzione delle malattie orali è lavarsi i denti per due minuti almeno due volte al giorno e usare il filo interdentale una volta al giorno. Il nostro consiglio “in più” è di non distrarsi durante la pulizia e, anzi, utilizzare questo tempo per guardarsi allo specchio per osservare bene dove si sta spazzolando o passando il filo interdentale; è un’abitudine che aiuta moltissimo a non considerare la nostra bocca qualcosa di “altro” da noi e riduce di rischio di dimenticarsi di pulire qualcuno dei denti più nascosti
  • Non aspettare di stare male per andare dal dentista: al contrario di altri medici, il dentista, effettuando la pulizia dentale professionale, ci aiuta moltissimo nella prevenzione, ma in questo va aiutato dallo stesso paziente, che deve prendere appuntamenti regolari per delle visite di controllo, ogni 6 mesi o con la scadenza indicata dal dentista curante.
  • La salute generale conta: l’amara verità è che a volte non basta seguire le buone pratiche d’igiene dentale per prevenire l’infezione delle gengive; senza scomodare malattie per fortuna quasi scomparse come lo Scorbuto, le gengive sono spesso le prime a soffrire quando c’è uno scompenso in qualche altra parte del corpo. Le condizioni di salute alle quali stare più attenti in riferimento alle gengive:
    • Diabete e altre patologie metaboliche
    • Gravidanza e menopausa, a causa dei cambiamenti nei livelli ormonali
    • Denutrizione
    • Fumo di tabacco e consumo di alcool
    • Predisposizione genetica (per esempio se si ha la saliva di un pH inferiore all’ottimale)
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