L'ortodonzia e i bambini

Sapendo che la maggioranza dei bambini ad un certo punto indosserà l’apparecchio dentale, i genitori devono prepararsi ad affrontare questo percorso terapeutico.
L’ortodonzia e i bambini sono quindi un binomio sempre più comune e, anche se i costi possono dissuadere i genitori in condizioni economiche più svantaggiate, ne vale assolutamente la pena; una bocca ben sviluppata sarà più sana e più bella e i vantaggi saranno psicologici oltre che fisici.  

Perché il bambino ha problemi ortodontici?

Nella maggior parte dei casi è “colpa” della genetica. Osservare le bocche dei genitori e dei parenti più prossimi offrirà un’indicazione su quello che potrebbe essere lo sviluppo dentale del bambino. Comunque ci sono anche dei comportamenti che possono influenzare negativamente la crescita della bocca:
succhiare per troppi anni pollice o ciuccio, respirare con la bocca, incidenti/traumi... qualunque sia la causa la buona notizia è che ormai gli ortodontisti possono curare con successo la stragrande maggioranza di questi problemi.

Magari crescendo i denti si raddrizzeranno da soli...

Può capitare di pensarlo notando, per esempio, che i dentini frontali iniziano a sovrapporsi: sfortunatamente i denti del bambino non si raddrizzeranno da soli, anzi, con l’emergere dei molari permanenti verso i 12 anni lo spazio nell’arcata diminuirà ulteriormente e l’igiene orale diventerà ancora più difficoltosa con tutte le conseguenze del caso.

Qual è l'età giusta per il mettere l’apparecchio?

Non esiste una risposta precisa e dopotutto il proprio bambino potrebbe anche fare parte di quella minoranza fortunata che non dovrà portarlo mai. Tuttavia tutti i bambini dovrebbero essere visitati da un ortodontista entro i 6-7 anni di età e non più tardi. È un’età non casuale, dato che proprio in questo periodo i bambini presentano sia i denti da latte che quelli permanenti. Poter osservare in questo momento la bocca e in generale la conformazione del viso fornisce all'ortodontista molte informazioni utili. Aspettare che tutti i denti permanenti siano spuntati renderebbe più difficile la correzione di eventuali problemi ortodontici. Aspettare ancora vorrebbe dire non poter più fare alcuni interventi che possono essere eseguiti solo fino a quando le ossa del cranio sono in fase di crescita (fino ai 16 anni). 

Perché mettere l’apparecchio così giovani se poi i denti si storceranno di nuovo?
Non è meglio aspettare che il bambino sia più grande?


È un pensiero comprensibile ma sbagliato; anzi, la terapia ortodontica in due fasi è la norma. Solitamente nell’età delle scuole elementari si interviene per correggere e guidare la crescita ossea, mentre poi alle scuole medie-superiori si rifinisce l’allineamento dei denti.  Potrebbe anche darsi che l’ortodontista riscontri un problema ma adotti un approccio di vigile attesa, con controlli periodici della crescita in attesa di capire il momento giusto per intervenire.

Mio figlio ha già superato i 7 anni, è troppo tardi per una visita dall’ortodontista?

Ovviamente no, la maggior parte dei bambini che intraprendono la terapia ortodontica lo fanno tra i 9 e i 16 anni quando, come anticipato, si conclude la crescita ossea. Da lì in avanti si può certamente affrontare comunque l’ortodonzia, ma si parla di ortodonzia per adulti e non più per “bambini”.


Vai alla lista