Perché non bisogna mai “dimenticarsi” di lavare i denti
Tutti i motivi per cui la pulizia orale non va mai trascurata
“...l’ora di andare a letto, quando bastava che i bambini si lavassero la faccia e si spazzolassero i denti perché la giornata piena di adempibili doveri si concludesse con la soddisfazione di tutti.” scrive l’americano Philip Roth in un momento chiaramente autobiografico del suo celebre romanzo “Complotto contro l’America”. Ed è così anche qui da noi ormai da diversi decenni, da quando cioè la cultura dell’igiene orale è diventata finalmente patrimonio condiviso in tutte le nostre case. Ma se si è compreso che lavarsi i denti è fondamentale, ogni tanto è possibile sgarrare? Quali sono le conseguenze se per una volta evitiamo di lavarci i denti? Scopriamolo insieme.
La placca non aspetta altro
La verità è che basta stare molto poco senza pulire i denti per fare in modo che i denti inizino ad ammalarsi. Considerando una normale dieta “occidentale”, quindi ricca di zuccheri e carboidrati, possono bastare 24 ore senza spazzolino perché inizi il processo di decalcificazione dello smalto, ovvero la perdita di minerali nello strato esterno dei denti, che è il primo passo per la carie. La responsabile diretta di questa azione distruttiva è la placca batterica, ovvero la pellicola di microorganismi che aderisce allo smalto e, soprattutto dopo i pasti, trova abbondante nutrimento. Questi microbi producono come materiale di scarto degli acidi che corrodono i tessuti con i quali entrano in contatto come, per l’appunto, lo smalto. Inoltre, la mancata pulizia comporta nel giro di poche ore il depositarsi di stratificazioni minerali che sono alla base della formazione dei calcoli dentali (chiamati più semplicemente “tartaro”).
Perché il tartaro è pericoloso?
Il tartaro è un vero e proprio focolaio batterico, sia al di sopra che al di sotto del bordo gengivale. Se i batteri al di sopra della gengiva, sulla superficie del dente visibile, come abbiamo visto sono la causa principale della carie dentale, quelli al di sotto compiono un’azione distruttiva ancora più grave. Infatti, aderendo alle radici dei denti, oltre a provocare il depositarsi del tartaro, attaccano i tessuti e le fibre che tengono le radici aderenti alle gengive che le avvolgono. Ancora più in basso i batteri attaccano e progressivamente distruggono l’osso alveolare nel quale le punte delle radici sono inserite. Quelli appena descritti sono gli effetti della malattia parodontale (una volta chiamata “piorrea”), una malattia orale diffusissima che può causare la caduta precoce dei denti permanenti per mancanza di supporto. La prima causa della malattia paradontale è la scarsa igiene orale tra la popolazione adulta, ovvero l’eccesso di momenti in cui si aveva di meglio da fare che lavarsi i denti accuratamente, almeno 2 volte al giorno e per almeno 2 minuti.
Ogni quanto usare lo spazzolino
Abbiamo compreso che lo spazzolino non bisogna mai dimenticarlo, non ci sono scuse. Ma di preciso quante volte lo dobbiamo usare ogni giorno? Dopo ogni pasto o basterebbe anche di meno? Considerando che la situazione di ogni bocca è unica e che quindi i consigli generali vanno presi “con un granello di sale”, i denti basterebbe lavarli bene per due minuti due volte al giorno. Il momento ideale per spazzolare i denti (e la lingua!) sarebbe alla mattina appena svegliati, per eliminare la placca notturna e impedire che reagisca con gli alimenti della colazione (tipicamente zuccherati) creando quindi dei danni proprio mentre stiamo mangiando. Il secondo momento nella giornata è ovviamente alla sera, prima di coricarsi, magari non risciacquando subito per lasciare agire il fluoro del dentifricio per qualche minuto.
Il filo interdentale
L’igiene orale è solo parziale – molto parziale – se non viene completata dall’uso del filo interdentale, almeno una volta al giorno (di solito alla sera). Infatti, lo spazzolino (anche quello elettrico) non riesce a raggiungere gli spazi interdentali più reconditi, che infatti sono quelli nei quali si genera la maggior parte delle carie. Il filo interdentale, quindi, non deve essere utilizzato solo quando ci accorgiamo che un pezzo di cibo è rimasto incastrato tra i denti, ma dev’essere utilizzato ogni giorno senza eccezioni, dato che dei frammenti di cibo – anche minuscoli - rimangono sempre incastrati e, se lasciati indisturbati, diventano rapidamente nutrimento per i batteri della placca, con i risultati spiacevoli che abbiamo descritto sommariamente poco fa.
La placca non aspetta altro
La verità è che basta stare molto poco senza pulire i denti per fare in modo che i denti inizino ad ammalarsi. Considerando una normale dieta “occidentale”, quindi ricca di zuccheri e carboidrati, possono bastare 24 ore senza spazzolino perché inizi il processo di decalcificazione dello smalto, ovvero la perdita di minerali nello strato esterno dei denti, che è il primo passo per la carie. La responsabile diretta di questa azione distruttiva è la placca batterica, ovvero la pellicola di microorganismi che aderisce allo smalto e, soprattutto dopo i pasti, trova abbondante nutrimento. Questi microbi producono come materiale di scarto degli acidi che corrodono i tessuti con i quali entrano in contatto come, per l’appunto, lo smalto. Inoltre, la mancata pulizia comporta nel giro di poche ore il depositarsi di stratificazioni minerali che sono alla base della formazione dei calcoli dentali (chiamati più semplicemente “tartaro”).
Perché il tartaro è pericoloso?
Il tartaro è un vero e proprio focolaio batterico, sia al di sopra che al di sotto del bordo gengivale. Se i batteri al di sopra della gengiva, sulla superficie del dente visibile, come abbiamo visto sono la causa principale della carie dentale, quelli al di sotto compiono un’azione distruttiva ancora più grave. Infatti, aderendo alle radici dei denti, oltre a provocare il depositarsi del tartaro, attaccano i tessuti e le fibre che tengono le radici aderenti alle gengive che le avvolgono. Ancora più in basso i batteri attaccano e progressivamente distruggono l’osso alveolare nel quale le punte delle radici sono inserite. Quelli appena descritti sono gli effetti della malattia parodontale (una volta chiamata “piorrea”), una malattia orale diffusissima che può causare la caduta precoce dei denti permanenti per mancanza di supporto. La prima causa della malattia paradontale è la scarsa igiene orale tra la popolazione adulta, ovvero l’eccesso di momenti in cui si aveva di meglio da fare che lavarsi i denti accuratamente, almeno 2 volte al giorno e per almeno 2 minuti.
Ogni quanto usare lo spazzolino
Abbiamo compreso che lo spazzolino non bisogna mai dimenticarlo, non ci sono scuse. Ma di preciso quante volte lo dobbiamo usare ogni giorno? Dopo ogni pasto o basterebbe anche di meno? Considerando che la situazione di ogni bocca è unica e che quindi i consigli generali vanno presi “con un granello di sale”, i denti basterebbe lavarli bene per due minuti due volte al giorno. Il momento ideale per spazzolare i denti (e la lingua!) sarebbe alla mattina appena svegliati, per eliminare la placca notturna e impedire che reagisca con gli alimenti della colazione (tipicamente zuccherati) creando quindi dei danni proprio mentre stiamo mangiando. Il secondo momento nella giornata è ovviamente alla sera, prima di coricarsi, magari non risciacquando subito per lasciare agire il fluoro del dentifricio per qualche minuto.
Il filo interdentale
L’igiene orale è solo parziale – molto parziale – se non viene completata dall’uso del filo interdentale, almeno una volta al giorno (di solito alla sera). Infatti, lo spazzolino (anche quello elettrico) non riesce a raggiungere gli spazi interdentali più reconditi, che infatti sono quelli nei quali si genera la maggior parte delle carie. Il filo interdentale, quindi, non deve essere utilizzato solo quando ci accorgiamo che un pezzo di cibo è rimasto incastrato tra i denti, ma dev’essere utilizzato ogni giorno senza eccezioni, dato che dei frammenti di cibo – anche minuscoli - rimangono sempre incastrati e, se lasciati indisturbati, diventano rapidamente nutrimento per i batteri della placca, con i risultati spiacevoli che abbiamo descritto sommariamente poco fa.