Quanto spesso va usato il filo interdentale
Il filo interdentale è importante quanto lo spazzolino per la nostra igiene orale. Ma ogni quanto va usato?
Il filo interdentale è una sottile corda composta da filamenti plastici che ha lo scopo di rimuovere i residui di cibo rimasti incastrati tra dente e dente e che lo spazzolino non riesce a raggiungere. Infatti, neanche lo spazzolino elettrico più sofisticato riesce a ripulire alcuni spazi interdentali ed è per questo che il filo interdentale è importante almeno quanto lo spazzolino. Ma quanto spesso bisogna usare il filo interdentale?
Basta una volta al giorno
Il filo interdentale può essere adoperato anche una sola volta nell’arco delle 24 ore. Come anticipato, il suo scopo è rimuovere il cibo rimasto incastrato tra dente e dente. Quando questi residui di cibo, per quanto minuscoli, sono attaccati dalle colonie di batteri presenti nella bocca; il risultato dell’attività di questi batteri è la produzione di acidi che, aggredendo lo smalto dentale, danno inizio alla carie.
Perché è meglio alla sera?
Probabilmente la scelta migliore è quella di passare il filo alla sera, prima dello spazzolino. In questo modo si affronta la notte con la bocca più pulita; durante la notte per diverse ore si secerne meno saliva e la crescita batterica continua indisturbata, il che crea l’ambiente perfetto per la formazione delle carie e inoltre causa il classico “alito pensate da risveglio”. Se non si trova il tempo alla sera, è comunque importante trovarlo nell’arco delle 24 ore. Il tempo da impiegare dipende dagli spazi interdentali (più o meno stretti), dalla propria manualità, e del tipo di alimenti consumati durante il giorno. In media, il filo è da utilizzare per un tempo variabile tra 1 a 3 minuti.
Come usarlo?
Le tipologie di filo interdentale sono numerose (cerato, non cerato, spugnoso che si gonfia a contatto con la saliva, aromatizzato, fluorizzato...) ma tutte vanno impiegate allo stesso modo:
tendere circa 30 cm di filo per farlo scorrere sulle corone di ogni dente fino ad arrivare con delicatezza alla zona del colletto dentale. Micro-movimenti a zig-zag rendono più efficace il passaggio. In prossimità del colletto bisognerà stare molto attenti per non ferire la gengiva. Il colletto è una zona cruciale che non deve essere tralasciata. La parte utilizzata di filo deve cambiare ad ogni passaggio, per fare in modo che il filo sia sempre pulito. C'è inoltre una particolare cura da prestare ai molari, che statisticamente sono i denti più soggetti alla carie.
Attenzione se le gengive sanguinano
Un passaggio troppo brusco sulla zona del colletto dentale provocherà un sanguinamento che dovrebbe risolversi da solo nel giro di pochi minuti. È un’eventualità abbastanza normale all’inizio, ma con la pratica s’impara in fretta a pulire bene e a non ferire le gengive. Invece, se le gengive sanguinano al primo contatto con il filo, e addirittura anche solo passando lo spazzolino, potrebbe trattarsi di un’infezione gengivale, e in tal caso consigliamo di prenotare in tempi brevi una visita dentistica.
Basta una volta al giorno
Il filo interdentale può essere adoperato anche una sola volta nell’arco delle 24 ore. Come anticipato, il suo scopo è rimuovere il cibo rimasto incastrato tra dente e dente. Quando questi residui di cibo, per quanto minuscoli, sono attaccati dalle colonie di batteri presenti nella bocca; il risultato dell’attività di questi batteri è la produzione di acidi che, aggredendo lo smalto dentale, danno inizio alla carie.
Perché è meglio alla sera?
Probabilmente la scelta migliore è quella di passare il filo alla sera, prima dello spazzolino. In questo modo si affronta la notte con la bocca più pulita; durante la notte per diverse ore si secerne meno saliva e la crescita batterica continua indisturbata, il che crea l’ambiente perfetto per la formazione delle carie e inoltre causa il classico “alito pensate da risveglio”. Se non si trova il tempo alla sera, è comunque importante trovarlo nell’arco delle 24 ore. Il tempo da impiegare dipende dagli spazi interdentali (più o meno stretti), dalla propria manualità, e del tipo di alimenti consumati durante il giorno. In media, il filo è da utilizzare per un tempo variabile tra 1 a 3 minuti.
Come usarlo?
Le tipologie di filo interdentale sono numerose (cerato, non cerato, spugnoso che si gonfia a contatto con la saliva, aromatizzato, fluorizzato...) ma tutte vanno impiegate allo stesso modo:
tendere circa 30 cm di filo per farlo scorrere sulle corone di ogni dente fino ad arrivare con delicatezza alla zona del colletto dentale. Micro-movimenti a zig-zag rendono più efficace il passaggio. In prossimità del colletto bisognerà stare molto attenti per non ferire la gengiva. Il colletto è una zona cruciale che non deve essere tralasciata. La parte utilizzata di filo deve cambiare ad ogni passaggio, per fare in modo che il filo sia sempre pulito. C'è inoltre una particolare cura da prestare ai molari, che statisticamente sono i denti più soggetti alla carie.
Attenzione se le gengive sanguinano
Un passaggio troppo brusco sulla zona del colletto dentale provocherà un sanguinamento che dovrebbe risolversi da solo nel giro di pochi minuti. È un’eventualità abbastanza normale all’inizio, ma con la pratica s’impara in fretta a pulire bene e a non ferire le gengive. Invece, se le gengive sanguinano al primo contatto con il filo, e addirittura anche solo passando lo spazzolino, potrebbe trattarsi di un’infezione gengivale, e in tal caso consigliamo di prenotare in tempi brevi una visita dentistica.